ROMANIA: COVID-19. PAESE GRUPPO D
Il DPCM 24 ottobre 2020, che disciplina gli spostamenti da/per l’estero fino al 24 novembre 2020, prevede che, al rientro in Italia dai Paesi dell’elenco D, sia necessario compilare un’autodichiarazione, sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni, attivare la sorveglianza sanitaria e raggiungere la propria destinazione finale solo con mezzo privato. È consentito il transito aeroportuale, ma senza uscire dall’area dedicata dell’aeroporto.
Aggiornamento : Dal 7 ottobre sono variate le condizioni di isolamento fiduciario per i viaggiatori in arrivo in Romania. I cittadini che intendano entrare nel Paese in provenienza dai Paesi e territori indicati sul sito dell’ Istituto Nazionale di Sanità Pubblica romeno, aggiornato periodicamente, dovranno osservare 14 giorni di isolamento. Coloro che provengono dalle aree elencate e intendano rimanere in Romania meno di 72 ore possono essere esentati dalla quarantena su presentazione di un test negativo per il SARSCov-2-RT-PCR effettuato al massimo 48 ore prima di entrare in Romania, e se non presentano sintomi di Covid-19.
Le persone in arrivo in Romania dalle zone elencate possono terminare la quarantena dopo 10 giorni, a patto di aver effettuato un test per il SARSCov-2-RT-PCR durante l’ottavo giorno di quarantena, che deve risultare negativo, e di non mostrare sintomi di Covid-19.
Rimangono valide le esenzioni previste dalla normativa precedente in materia, per le quali si rimanda alla sezione Situazione Sanitaria di questa Scheda.
Dal 14 ottobre 2020 è stato prorogato di 30 giorni lo stato di allerta in tutto il Paese.
Le persone in isolamento domiciliare che sviluppano sintomi da contagio devono contattare il numero unico di emergenza 112; il personale medico farà una valutazione clinica e raccoglierà prove biologiche per l’effettuazione del test.
BULGARIA: COVID-19. Aggiornamento: La situazione epidemica straordinaria è estesa fino al 30 novembre 2020.
I viaggiatori provenienti dai Paesi UE (compresa l’Italia)/Schengen (inclusi la Repubblica di San Marino, il Principato di Andorra, il Principato di Monaco e lo Stato della Città del Vaticano), Regno Unito e Irlanda del Nord, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay, Emirati Arabi Uniti, Ucraina, Repubblica della Macedonia del Nord, Serbia, Albania, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Moldova, Israele, Kuwait, Bielorussia e Turchia possono fare il loro ingresso in Bulgaria senza alcuna restrizione e senza la necessità di esibire il risultato negativo del test.
Nei confronti di tutti gli altri Paesi extra UE/Schengen, oltre alla necessità di disporre dell’esito del test negativo effettuato nelle ultime 72 ore, la possibilità di ingresso è subordinata alla sussistenza di una serie di condizioni, tra cui in particolare: residenza in Bulgaria, motivi umanitari, diplomatici stranieri accreditati, motivi di lavoro, lavoratori stagionali.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Sofia (Ambasciata d’Italia a Sofia).
Nel Paese vige l’obbligo di rispettare il distanziamento di 1,5 metri e di indossare la mascherina nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico al chiuso e all’aperto. All’aperto, l’obbligo di mascherina sussiste solo nel caso in cui non sia possibile rispettare il distanziamento di 1,5 metri.
In caso di febbre alta o tosse, verificatesi successivamente all’ingresso nel Paese, è necessario contattare il numero di emergenza 112 o un medico di base. Le Autorità locali raccomandano di non recarsi direttamente in ospedale senza aver prima preso contatto con il medico.
GRECIA: COVID-19. Aggiornamento: A partire dal 1° luglio condizione indispensabile per accedere al Paese via aereo, via terra e via nave è la compilazione – il giorno prima dell’arrivo in Grecia – di un modulo online su questo sito, il Passenger Locator Form (PLF), con il quale i viaggiatori devono fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull’indirizzo del proprio soggiorno in Grecia. Le compagnie aeree e marittime, come le società di trasporti ferroviari e stradali, hanno l’obbligo – sancito dalle Autorità greche – di controllare il possesso della ricevuta di compilazione del modulo PLF completo di codice QR prima dell’imbarco del passeggero e, in caso di mancato possesso, hanno l’obbligo di rimpatriare il passeggero a loro spese. In ragione di questo provvedimento alcune compagnie aeree e marittime rifiutano l’imbarco dei passeggeri sprovvisti del modulo PLF completo di codice QR.
Si precisa che la pagina travel.gov.gr è gestita dalle Autorità greche e non dall’Ambasciata d’Italia ad Atene. Per quesiti legati al funzionamento del sito e/o dubbi sull’ingresso nel Paese connessi alla compilazione del PLF è possibile contattare il numero di assistenza indicato dalle Autorità greche: 00302155605151.
Le Autorità greche si riservano la possibilità di sottoporre i passeggeri in arrivo a un test rinofaringeo (tampone). Non è possibile sapere in anticipo se si verrà sottoposti al test a campione, che viene somministrato secondo criteri randomici, non noti a priori. Le Autorità greche si riservano la possibilità di valutare se sottoporre a tampone anche chi è in possesso di un test sierologico negativo effettuato nei giorni precedenti all’arrivo in Grecia.
Coloro che verranno sottoposti al tampone dovranno restare in isolamento presso l’indirizzo di residenza o domicilio temporaneo (dichiarato al momento della compilazione del PLF) fino all’esito del tampone o comunque, stando alle indicazioni raccolte presso la Protezione civile greca, almeno per 24 ore. Si viene contattati dalle Autorità greche esclusivamente in caso di positività.
In caso di positività è previsto un periodo di quarantena obbligatorio di 14 giorni. È necessario seguire scrupolosamente le indicazioni delle Autorità locali, che forniranno indicazioni sulla procedura da seguire.
Sarà inoltre necessario attenersi a ogni altra misura specificatamente indicata dalle competenti Autorità greche, onde evitare di incorrere in sanzioni, principalmente l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione individuale ed il distanziamento sociale. L’incremento di casi di contagio nelle ultime settimane ha indotto le Autorità locali ad innalzare l’allerta, richiedendo l’osservanza di ulteriori misure di contenimento, elencate nella sezione sanitaria della presente scheda.
A seconda dell’indice di contagio nelle singole Regioni della Grecia, vengono applicate misure di prevenzione variabili: è disponibile, a cura delle Autorità elleniche, una mappa interattiva (in greco) che distingue il livello di rischio delle varie zone ed elenca le relative misure previste.
A partire dalle ore 06:00 di sabato 24 ottobre 2020, in tutte le zone arancioni (livello 3, “a stretta sorveglianza”) e rosse (livello 4, “ad alto rischio”) è obbligatorio l’uso della mascherina in tutti gli spazi all’aperto e al chiuso e vige il divieto di circolazione notturna dalle 00:30 alle 05:00.
In caso di comparsa di sintomi riconducibili al Covid-19, è necessario fare immediatamente riferimento a un medico o all’Ente Nazionale Ellenico della Salute (EODY).
Per ogni ulteriore domanda su cosa fare prima dell’arrivo in Grecia è possibile consultare la lista di domande frequenti pubblicate sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Atene.
Per quesiti sull’evoluzione della situazione coronavirus in Grecia, sull settore turistico o comunque riguardanti la possibilità di recarsi in Grecia è possibile visitare la pagina Coronavirus
CIPRO: COVID-19. Aggiornamento: Per l’ingresso a Cipro vigono regole diverse a seconda dello Stato di provenienza o destinazione. I Paesi sono stati suddivisi in diverse categorie (Categoria A, B e C) in base alla situazione epidemiologica di ciascun Paese. Le liste dei paesi vengono aggiornate su base settimanale e sono consultabili sul sito: https://cyprusflightpass.gov.cy/en/country-categories
Attualmente, l’Italia è inclusa nella Categoria B, che permette l’ingresso a Cipro alle seguenti condizioni:
– presentazione di un certificato COVID-19 negativo (test RT-PCR/tampone rinofaringeo) effettuato non più di 72 ore prima della partenza presso un laboratorio accreditato. Il test sierologico non è accettato. Per i passeggeri provenienti dall’Italia, vi è la possibilità di effettuare il test RT-PCR/tampone rinofaringeo all’arrivo a Cipro a cura delle autorità cipriote (costo 60 euro). In tal caso bisognerà attendere l’esito del tampone in autoisolamento presso il proprio domicilio (di norma 24h).
– sottoscrizione di una dichiarazione giurata attestante il paese di provenienza e altre informazioni personali (“Cyprus Flight Pass”) da compilare online non prima di 24 ore dall’inizio del viaggio registrandosi sul portale https://cyprusflightpass.gov.cy/ . Una volta ricevuta l’autorizzazione per email, il “Cyprus Flight Pass” dovrà essere stampato ed esibito in aeroporto al momento della partenza per Cipro.
In caso di mancata o fraudolenta compilazione della autodichiarazione sono previste sanzioni amministrative (fino a 300 euro di multa) ovvero l’obbligo di rientro nel paese di provenienza.
Si attira pertanto l’attenzione sull’importanza di leggere attentamente le istruzioni per la compilazione del “Cyprus Flight Pass” e riempire con cura ogni campo della dichiarazione giurata.
Anche la parte nord dell’isola (cosiddetta TRNC) ha adottato un sistema di ingresso simile a quello applicato nella Repubblica di Cipro con ripartizione dei Paesi in diverse categorie a seconda della valutazione del rischio Covid-19.
La lista e le disposizioni in vigore sono consultabili al seguente link: https://saglik.gov.ct.tr/COVID-19-RISK-CATEGORIES-DUE-TO-COUNTRIES.
Attualmente l’Italia è inclusa nella Categoria B: obbligo di tampone, quarantena di 7 giorni, da osservare nei centri stabiliti dalle “autorità” turco-cipriote, ripetizione del tampone.
Per i turisti è ancora vietato l’ingresso nella parte nord dell’isola attraverso i varchi della Green Line. Si raccomanda pertanto di evitare il transito verso la parte nord dell’isola.
Per quanto riguarda i collegamenti aerei, a seguito della temporanea sospensione dei voli diretti con l’Italia, gli spostamenti da e per Cipro comportano al momento scali in paesi di transito (principalmente Grecia, Germania ed Austria) che possono richiedere per i viaggiatori il rispetto di specifici adempimenti anti-Covid. Si raccomanda di verificare la situazione con la propria compagnia di viaggio prima della partenza.
8.10.2020
COVID-19. PAESE GRUPPO F SPOSTAMENTI NON CONSENTITI
Aggiornamento: Il Governo della Repubblica di Macedonia del Nord ha riaperto tutte le proprie frontiere a partire dal 26 giugno 2020, per cui tutti coloro che faranno ingresso nel territorio della Repubblica di Macedonia del Nord (sia cittadini macedoni sia cittadini stranieri) non saranno più soggetti ai passati requisiti e restrizioni (come l’obbligo del test PCR COVID-19 e l’autoisolamento obbligatorio).
Le frontiere sono aperte senza più restrizioni anche per i viaggiatori in solo transito attraverso il territorio macedone.
Il Governo ha riaperto, a partire dall’1 luglio 2020, gli aeroporti internazionali di Skopje e Ohrid, anche se, in virtù del divieto di ingresso in Italia dalla Macedonia del Nord attualmente vigente, al momento sono sospesi i voli diretti e indiretti tra gli aeroporti internazionali di Skopje e Ohrid e gli scali italiani.
Si segnala infine a chi intende recarsi in Macedonia del Nord che, in caso di febbre alta o tosse o altri sintomi riconducibili al Covid-19 verificatesi successivamente all’ingresso nel Paese, è necessario contattare il numero di pronto intervento: 0800 002 03. Ulteriori contatti delle autorità sanitarie in loco disponibili al seguente link:
https://koronavirus.gov.mk/en/seek-help-or-report-irregularities/seek-medical-help
MONTENEGRO: COVID-19. SPOSTAMENTI NON CONSENTITI PAESE GRUPPO F
Aggiornamento : Tenuto conto dell’attuale situazione epidemiologica, su tutto il territorio nazionale è stato dichiarato lo stato di epidemia. Sono quindi in vigore, su tutto il territorio del Montenegro, misure di contenimento per le quali si rimanda alla sezione sanitaria di questa scheda.
A partire dal 1 luglio, il Montenegro ha disposto la riapertura delle frontiere con tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Per l’ingresso rimane in vigore un sistema basato su liste di Paesi, raggruppati alla luce delle rispettive situazioni epidemiologiche nazionali.
La “lista verde” comprende i Paesi da cui si può entrare in Montenegro senza particolari restrizioni, tra cui tutti i Paesi UE, inclusa l’Italia, purché’ i viaggiatori provenienti da questi Paesi siano in essi residenti o vi abbiano soggiornato per almeno 15 giorni prima dell’ingresso; nei 15 giorni prima dell’ingresso in Montenegro non abbiano soggiornato in uno dei Paesi al di fuori della “lista verde”; non abbiano viaggiato ne’ soggiornato in Paesi non in “lista verde” se non per il mero transito.
La “lista gialla” comprende i Paesi i cui residenti possono entrare in Montenegro presentando un test PCR (il cosiddetto “tampone”) negativo effettuato da non più di 72 ore o, in alternativa, un test sierologico ELISA con IgG positive, o un test sierologico ELISA con IgM negative, anche in questi casi effettuati da un massimo di 72 ore.
L’obbligo di presentare il test non riguarda i bambini fino a 5 anni di età.
Sono inseriti nella “lista gialla” i seguenti Stati: Albania, Australia, Bosnia Erzegovina, Israele, Kosovo, Libano, Macedonia del Nord, Serbia, Seychelles, Singapore e Stati Uniti d’America.
Se un Cittadino montenegrino o uno straniero residente in Montenegro ha soggiornato in uno dei Paesi della “lista gialla” per un massimo di 48 ore, può rientrare in Montenegro senza l’obbligo di presentare un test, venendo tuttavia sottoposto ad un periodo di sorveglianza sanitaria (con libertà di movimento ma monitoraggio quotidiano dei sintomi).
Per coloro che risiedono in Paesi non inseriti nella “lista verde” o nella “lista gialla” non è consentito l’ingresso in Montenegro, a meno che non dimostrino (le autorità di frontiera controllano i timbri sul passaporto) di aver trascorso i 15 giorni che precedono l’ingresso in uno dei Paesi della “lista verde”. In questo caso, la persona può entrare in Montenegro senza particolari procedure. Se dai timbri sul passaporto si evince che la persona ha trascorso gli ultimi 15 giorni in uno dei Paesi della lista gialla, può entrare alle stesse condizioni dei residenti nei Paesi della “lista gialla” (si veda il punto 2).
Un cittadino montenegrino o uno straniero residente in Montenegro, qualora entrino da uno dei Paesi al di fuori delle liste verde e gialla, vengono posti in quarantena o in autoisolamento per un periodo di 14 giorni.
Per maggiori dettagli sulla composizione delle liste, aggiornate regolarmente dalle autorità montenegrine, e sulle altre misure si rimanda al sito del Governo del Montenegro al seguente indirizzo http://www.gov.me/en/homepage/measures_and_recommendations/ .
KOSOVO: COVID-19. SPOSTAMENTI NON CONSENTITI PAESE GRUPPO F
Aggiornamento: Sono ancora in vigore alcune misure di contenimento del contagio, tra cui si segnala: il coprifuoco notturno su tutto il territorio nazionale dalle 23:30 alle 05:00, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e di rispettare il distanziamento sociale di almeno due metri fuori dal proprio domicilio.
Dal 28 giugno l’aeroporto di Pristina è stato riaperto al traffico aereo. Per informazioni sui voli si raccomanda di contattare la compagnia aerea di riferimento.
Salvo limitate eccezioni (transito, trasportatori, diplomatici), tutti i cittadini stranieri provenienti da Paesi considerati ad alto rischio (tra cui l’Italia) devono presentare un certificato di negatività al Covid-19, rilasciato non più di 72 ore prima dell’ingresso nel Paese, in assenza del quale è previsto un periodo di autoisolamento di 7 giorni.
Per maggior informazioni si raccomanda di visitare l’apposita pagina dell’Ambasciata d’Italia a Pristina.
ALBANIA: COVID-19. SPOSTAMENTI NON CONSENTITI PAESE GRUPPO E
Aggiornamento: A partire dal 1 giugno sono state riaperte le frontiere terrestri e l’ingresso nel paese via terra è permesso agli stranieri senza più obbligo di auto isolamento. Il Ministero dell’Infrastruttura e dell’Energia della Repubblica d’Albania ha autorizzato, da lunedì 22 giugno 2020, la ripresa dei collegamenti aerei da/per l’aeroporto di Tirana Rinas con tutte le destinazioni italiane e ha autorizzato anche la ripresa dei trasporti marittimi da/per i porti di Durazzo e Valona con i porti di Bari Brindisi e Ancona. Sarà responsabilità delle compagnie di trasporto adottare le misure necessarie per consentire la prenotazione solo a quelle categorie di soggetti esentate dal divieto di spostamento dall’Albania all’Italia, nel pieno rispetto delle ultime disposizioni legislative previste dalle competenti Autorità italiane. Le stesse compagnie saranno inoltre responsabili del rispetto dei requisiti in materia di sicurezza sanitaria.
Si ricorda al riguardo che, sono ancora vietati gli spostamenti da/per Paesi extra UE ed extra Schengen, con alcune limitate eccezioni, salvo motivi di assoluta urgenza, lavoro, salute, studio o per fare rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza (sono inclusi in queste categorie i titolari di regolare permesso di soggiorno in Italia, indipendentemente dalla loro nazionalità). Chi dovesse recarsi in Albania dall’Italia, per motivi consentiti dalla normativa, è tenuto ad effettuare l’isolamento fiduciario e ad attivare la sorveglianza sanitaria al rientro in Italia. Per maggiori informazioni, cliccare qui. Le informazioni sul traffico aereo e marittimo possono variare rapidamente. Si raccomanda di verificare direttamente con la compagnia aerea o di navigazione lo stato del proprio volo/traghetto. Per maggiori informazioni sulle compagnie di trasporto operanti tra Italia e Albania, visitare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Tirana, cliccando qui.
BOSNIA ERZEGOVINA: COVID-19. SPOSTAMENTI NON CONSENTITI PAESE GRUPPO F
Aggiornamento: Le autorità della Bosnia ed Erzegovina hanno dichiarato lo stato di disastro in risposta all’emergenza sanitaria causata da COVID-19 e hanno disposto una serie di misure preventive e di contenimento progressivamente allentate. Dal mese di giugno si è registrato in Bosnia un incremento significativo dei contagi, pertanto potrebbero essere adottate nuove misure di contenimento, con breve preavviso, in funzione della situazione epidemiologica.
Gli aeroporti hanno riaperto al traffico passeggeri, anche se alcune compagnie aeree non hanno riattivato, o hanno nuovamente sospeso a seguito del nuovo aumento di contagi, le rotte da e per la Bosnia Erzegovina.
A partire dal 12 settembre 2020, l’ingresso dei cittadini stranieri in Bosnia Erzegovina è condizionato alla presentazione alle Autorità di frontiera dei risultati di un test PCR per il virus COVID-19, non più vecchio di 48 ore, che attesti la negatività dell’individuo.
Sono esentati dall’obbligo di presentazione del certificato i cittadini di Serbia, Croazia e Montenegro, i diplomatici ed i funzionari di Ambasciate ed Organizzazioni Internazionali accreditati nel Paese, lo staff EUFOR/NATO ed il personale militare dei Paesi NATO, i trasportatori merci e gli equipaggi. Il transito è in ogni caso consentito per il ritorno al proprio Paese di abituale residenza. L’attraversamento della striscia di Neum è in ogni caso consentito a patto di non sostare nel territorio della Bosnia Erzegovina e di raggiungere la frontiera nel più breve tempo possibile.
Tutti i cittadini stranieri, inclusi gli autisti per trasporto merci, possono entrare nel territorio della Bosnia Erzegovina unicamente con un passaporto in corso di validità (non sono più accettati altri documenti di riconoscimento).
Si raccomanda a tutti i connazionali che entrano nel Paese di adeguarsi e rispettare le norme di sicurezza. In tutte le aree e gli spazi pubblici è necessario indossare una mascherina protettiva.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo.
CROAZIA: COVID-19. Aggiornamento : A partire dall’1 luglio, tutti i cittadini dei Paesi UE e SEE e le persone ivi residenti a lungo termine possono liberamente fare ingresso in Croazia senza restrizioni. Viene peraltro raccomandato di comunicare l’intenzione di recarsi nel Paese prima della partenza, compilando un modulo pubblicato sul sito https://entercroatia.mup.hr/, al fine di velocizzare l’attraversamento del confine nonché di agevolare il monitoraggio di un’eventuale diffusione dei contagi.
All’ingresso nel Paese, vige l’obbligo di autoisolamento per 14 giorni per i cittadini provenienti da Paesi extra UE/Schengen; tale misura può esser ridotta a 7 giorni in caso di effettuazione in loco, a proprie spese, di un test nasale e faringeo che risulti negativo al Covid-19. La misura di autoisolamento per cittadini provenienti da quelle aree non verrà applicata se la finalità del viaggio è turistica o coinvolge altro interesse economico, a patto che si esibisca un test nasale e faringeo, negativo al Covid-19, effettuato nelle precedenti 48 ore. I transiti attraverso il territorio della Croazia sono comunque consentiti.
Inoltre, possono entrare in Croazia i cittadini di Paesi terzi appartenenti alle seguenti categorie: a) personale medico; b) persone che necessitano di urgenti cure mediche; c) lavoratori transfrontalieri; d) conducenti di veicoli per il trasporto internazionale di merci; e) personale diplomatico; f) viaggiatori in transito; g) persone che viaggiano per turismo, commercio o affari (effettuando in anticipo una prenotazione a pagamento presso una struttura ricettiva); h) persone che viaggiano per motivi di studio o altre necessità di carattere privato. E’ possibile verificare sul sito https://mup.gov.hr/uzg-covid/286210 se le proprie motivazioni rientrano tra quelle consentite per l’ingresso.
Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria:
https://ambzagabria.esteri.it/ambasciata_zagabria/it/ambasciata/news/dall_ambasciata/emergenza-covid-19-nuove-misure_0.html
Per maggiori dettagli, vedere la sezione sanitaria di questa Scheda e il sito del Ministero degli Esteri croato (http://www.mvep.hr/en/info-servis/press-releases/,32735.html).
REPUBBLICA DI SERBIA: COVID-19. VIAGGI NON CONSENTITI. PAESE GRUPPO E
Aggiornamento: Le Autorità serbe non pongono limitazioni all’ingresso per chi proviene direttamente dall’Italia. Per fare ingresso sul territorio della Repubblica di Serbia da Bulgaria, Croazia, Macedonia del Nord e Romania per cittadini stranieri non residenti è necessario un test PCR risalente a massimo 48 ore prima dell’ingresso. Tuttavia quest’ultima disposizione non si applica ai transiti in provenienza dai Paesi succitati purché avvengano nell’arco delle 12 ore.
Tutti coloro che rientrano in Serbia da Bosnia Erzegovina, Croazia e Montenegro sono obbligati ad auto segnalarsi presso le Autorità sanitarie locali attraverso il seguente sito: www.e-zdravlje.gov.rs (si veda anche http://www.mfa.gov.rs/en/themes/covid173202019).
MEZZI: Non sono ancora stati ripristinati i voli diretti Italia-Serbia Serbia-Italia; tuttavia sono disponibili voli con scalo ed è possibile il transito via terra.
SLOVENIA: COVID-19. Aggiornamento: La Slovenia considera tre liste di Paesi a seconda del rischio epidemiologico (lista verde, arancione e rossa) e il livello di controllo e le limitazioni all’accesso dipendono dalla lista in cui il Paese di provenienza si trova. Dal 12 ottobre è in vigore una modifica alle liste rosse e verdi di Paesi considerati epidemiologicamente a rischio o sicuri. Maggiori dettagli a questo link: https://www.gov.si/it/argomenti/sars-cov-2/attraversamento-dei-confini/.
Dal 24 ottobre alcune regioni italiane – Abruzzo, Valle d’Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia di Bolzano – sono state inserite nella lista rossa della Slovenia. Le altre regioni restano in Lista Arancione. Chi proviene da una regione in Lista Rossa deve fare una quarantena di 10 giorni all’ingresso in Slovenia oppure presentare un test negativo, fatto in uno dei laboratori riconosciuti dal Governo Sloveno (tutti quelli in Italia sono riconosciuti), non più vecchio di 48 ore.
Per chi proviene da una regione inserita nella lista arancione (come dagli altri Paesi/Regioni UE– Schengen inseriti in lista arancione) non sono previste particolari restrizioni: non sussiste alcun obbligo di quarantena né di esibizione di un test negativo al Covid-19 all’ingresso in Slovenia.
Tra le eccezioni all’obbligo di isolamento è previsto anche il transito entro 12 ore, a condizione di poter accedere senza problemi al successivo Paese di transito o destinazione. Dettagli sono reperibili sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Lubiana a questo link (in particolare n. 3 e 4 delle FAQ).
Dal 12 maggio l’aeroporto di Lubiana è stato riaperto ai voli commerciali internazionali e i trasporti pubblici nazionali sono stati ripristinati. Dal 13 giugno anche i collegamenti con l’Italia in treno e autobus sono di nuovo attivi. Dal 23 ottobre i trasporti pubblici funzionano in modo ridotto (secondo l’orario dei giorni festivi). Per quanto riguarda le condizioni di ingresso via terra nella Repubblica di Slovenia dalla Repubblica Italiana attraverso i valichi di frontiera, si rimanda alla sezione “Mobilità” di questa scheda. Restano vigenti i controlli ai confini.
Dal 21 ottobre è in vigore il divieto di circolazione delle persone dalle ore 21.00 alle 06.00 e sono vietati gli assembramenti con più di sei persone.
Dal 27 ottobre sono vietati gli spostamenti tra i Comuni della Slovenia, con alcune eccezioni tra le quali trasportatori e persone in transito verso altri Paesi e verso l’aeroporto di Lubiana, o in rientro presso il proprio domicilio in Slovenia. Le eccezioni sono elencate nel sito web dell’Ambasciata nelle FAQ (n. 5 e 6) https://amblubiana.esteri.it/ambasciata_lubiana/it/in_linea_con_utente/avvisi%20e%20comunicazioni/emergenza-covid-19-coronavirus.html .
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