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Quando pensiamo ad un  viaggio in Israele pensiamo subito all’aspetto religioso ma vorrei farvi apprezzare le molteplici sfaccettature di questo paese che potranno coinvolgervi e invogliarvi a visitare questo piccolo territorio con una grandissima storia. Non soffermiamoci sul nome, sulla nazione ma su quello che ha da offrire.

Israele è grande poco  più della Sicilia e quindi le distanze non sono mai troppo lunghe da percorrere. A nord troviamo la Galilea al centro la Giudea e a Sud il deserto del Negev con lo sbocco sul Mar Rosso a Eilat. Una destinazione che si può visitare tutto l’anno sia per un breve week end che per soggiorni un po’ più lunghi. Essendo terra di conquista qui si sono succeduti molti grandi imperi passati e di ognuno possiamo vederne le testimonianze. Ci sono anche molti richiami che ci riportano al tempo delle crociate e a contrasto,  città giovani e molto europee dove trascorrere momenti di svago. Pur essendo piccola, Israele ha 4 mari, il mar Mediterraneo, il Mar Rosso, il Mar Morto e il Mare di Tiberiade, che in realtà non è un mare ma un lago. In ognuno possiamo svolgere attività diverse, spiaggia e movida, immersioni, trattamenti e benessere e degustazioni enogastronomiche e ovviamente attività culturali.

Cosa possiamo aspettarci di vedere? 

La storia, in primis, con tutti gli imperi che si sono succeduti, chiaramente un viaggio in Israele è soprattutto una scoperta dell’enorme patrimonio storico e archeologico che possiede. La spiritualità è sicuramente presente ma anche chi ha un approccio al paese assolutamente laico non potrà fare a meno di notare come l’aspetto religioso è ciò  che pervade la vita e le abitudini   della città di Gerusalemme, per esempio,  a prescindere da ogni credenza ed ogni appartenenza religiosa  per cui quando si arriva qui questa sensazione è veramente forte e la storia ci dice che in Israele la spiritualità  è importantissima perché qui in qualche modo si incontrano le tre grandi religioni monoteiste quindi vivi il cristianesimo ma anche anche l’islam  e sicuramente l’ebraismo attraverso i luoghi simbolo che si visitano. Tutto questo lo si vede per esempio durante la visita della Cupola della Roccia; la moschea è stata edificata a custodia della Roccia dell’Ascensione, reperto di altissimo valore spirituale per ognuna delle  tre grandi religioni monoteiste: ebrei e musulmani sono infatti concordi nell’affermare che essa sia la roccia su cui Abramo, su ordine di Dio, era in procinto di sacrificare suo figlio Isacco. Per l’Islam,  il profeta Maometto si servì di questa stessa roccia per iniziare la sua ascensione al cielo.  La Spianata delle moschee, il Tempio della montagna per i cristiani, il posto è considerato sacro anche da loro, luogo di predicazione di Gesù e dove caccia i mercanti dal Tempio.  La vasta piazza del Monte del Tempio ospita oltre un milione di visitatori ogni anno.  Anche i non fedeli, però, possono trovare in questo edificio un luogo di estremo interesse storico e artistico: negli anni la Cupola è stata più volte ristrutturata e arricchita, tanto da essere oggi un vero e proprio gioiello dell’arte islamica con la cupola d’oro, che si staglia su Gerusalemme con i suoi 35 metri di altezza e le pareti ricoperte di marmi, pasta vitrea e piastrelle finemente decorate. 

Per continuare la tua visita a Gerusalemme clicca qui

Anche gli hotel sono location esclusive della nightlife di Gerusalemme. Raffinate le atmosfere al Villa Brown e all’American Colony, mentre i rooftop del Mamilla e del David Citadel Hotel sono la scelta ideale per chi cerca una vista panoramica mozzafiato sorseggiando un drink.

L’American Colony  ha una storia unica che lo rende imperdibile anche solo per fermarsi a bere un tè nel pomeriggio o un aperitivo a bordo piscina. L’American Colony a Gerusalemme non è solo un hotel, è un luogo di quiete, una specie di terra neutrale a 30 metri dal confine. L’hotel  è un punto di riferimento internazionale, ed è così da oltre un secolo. Fondato nel 1881 da Horatio e Anna Spafford, due americani scampati a svariate disavventure e in cerca di nuova vita, divenne la residenza di una comunità cristiana che si occupava di beneficenza e filantropia. Erano falegnami, artigiani, ricercatori, archeologi, insegnanti, infermieri, medici. Fino al 1980 è rimasto a conduzione familiare e poi è passato ad un’azienda svizzera.  Da quando fu trasformato in albergo nel 1902, l’American Colony svolge un ruolo super partes. È elegante con ceramiche armene, pavimenti in pietra serena, tappeti orientali, ed è un posto rassicurante.

L‘American Colony è un’istituzione. A Gerusalemme lo conoscono tutti. Graham Greene, John Le Carré, Marc Chagall, Peter O’Toole, Tony Blair vi hanno soggiornato.  Nel giardino del ristorante oppure al bar si incontrano giornalisti, collaboratori delle Nazioni unite e tutti coloro che si possono permettere caffè turco, birra palestinese o un piatto di formaggio francese. E chi osserva con attenzione, noterà che palestinesi e israeliani siedono allo stesso tavolo. Un’immagine rara in una città, in cui gli abitanti si limitano a vivere nel proprio territorio senza sconfinare negli altri.

Il personale è quasi tutto palestinese, gli ospiti arrivano da  tutto il mondo. I  grandi nomi della politica, della finanza, gli scrittori e i letterati passano tutti da qui. Durante le Intifada e le altre guerre i giornalisti inviati da ogni dove avevano un unico indirizzo: l’American Colony essendo un albergo “non israeliano” geograficamente parlando. Un hotel che ha un ruolo diplomatico, riconosciuto e apprezzato. E’ un luogo che testimonia la storia , non quella ufficiale ma quella che nasce bevendo un cocktail al bar. Se aspettate la fine del mondo» ha scritto lo storico israeliano Tom Segev «non c’è posto più piacevole o adeguato del patio dell’American Colony Hotel».

Per concludere la visita della città  andate al giardino dei Getsemani e salite sul Monte degli Ulivi  per ammirare la vista di Gerusalemme dall’alto.

Da Gerusalemme potete effettuare molte escursioni ai siti storici nelle vicinanze:

  • La città di Betlemme, a soli 10 km da Gerusalemme,  luogo di nascita di Gesù,  però non fa parte del territorio di Israele ma della Palestina. Territorio meglio conosciuto come Cisgiordania – o in inglese come West Bank. La Cisgiordania a sua volta fa parte dei Territori Palestinesi insieme alla Striscia di Gaza. Quindi molto vicina ma in realtà un mondo a parte. Ci si arriva anche con un autobus locale ma visti i controlli scrupolosi al check point, vi consiglio di prenotare una visita guidata che vi consentirà sia di risparmiare tempo che di avere uno sguardo più ampio di ciò che visiterete. Intanto accertatevi che il tour preveda di osservare le famose opere di Banksy disseminate un po’ dovunque (altro motivo per privilegiare la visita guidata). Vedrete il muro della vergogna, iniziato nel 2002 ed oggi tappezzato da murales di ogni tipo dei più grandi artisti al mondo – anche italiani. Davvero una vergogna camuffare la costruzione con la necessità di assicurare la sicurezza degli israeliani e rendere la vita dei residenti sempre più complicata e ve ne potete rendere conto se visiterete il campo profughi (senza autorizzazione non si entra). Il più famoso di Betlemme si chiama AIDA, fu aperto nel 1948 e oggi conta più di 5000 persone al suo interno. L’accesso al campo è reso ben visibile da una grande chiave che sovrasta l’entrata; simbolo di tutte le chiavi di casa che i rifugiati nel 1948 si portarono dietro pensando di poter rientrare presto nelle loro abitazioni.

La basilica della Natività fu costruita nel quarto secolo sotto l’imperatore Costantino e racchiude la grotta la mangiatoia in cui si pensa sia nato Gesù. Nei secoli ha subito distruzioni e ricostruzioni e ora grazie ad una fantastica opera di restauro sono stati recuperati gli antichi mosaici. Vista la folla e il caos tutto perde di spiritualità ma in ogni caso pensare di essere nella cittadina dove nacque Gesù è emozionante in ogni caso

Come sempre il suq è un must se si vuole avere un’idea della vita del posto. Colorato e confusionario, il mercato di Betlemme è sicuramente uno spaccato del territorio

  • Sempre nei Territori palestinesi Gerico è un’oasi verde della Valle del Giordano situata a circa 30 Km ad est di Gerusalemme, 7 Km ad ovest del fiume Giordano e 10 Km a nord del Mar Morto. La città si torva a circa 260 metri al disotto del livello del mare, il che la rende la città più bassa della terra. Gerico è l’insediamento umano più antico della terra, la sua nascita risale infatti a circa 10.000 anni fa. La città e i suoi dintorni sono ricchi di tesori religiosi, archeologici e naturali. Nelle immediate vicinanze della città gli amanti dell’avventura e della natura possono visitare Wadi Quilt e la Chiesa di San Giorgio di Choziba. Nel centro cittadino i visitatori possono ammirare gli antichi resti del Palazzo di Hisham e Tel Esultan (l’antica Gerico). A dominare il paesaggio si trova il Monte della Tentazione. Con la teleferica si può raggiungere la cima del monte ed ammirare in tutta serenità il meraviglioso panorama di Gerico e del deserto. Da non dimenticare, a soli pochi chilometri di distanza si trova il Mar Morto, dove ci si può immergere nello specchio d’acqua più salato del mondo.
  • Altra città nei Territori è nota anche come la Regina senza corona della Palestina, Nablus e’ situata 60km a nord di Gerusalemme, tra il Monte Ebal e il Monte Garizim. Una delle citta’ piu’ grandi della Palestina, Nablus ha molto da offrire. Famosa per i suoi dolci, il tradizionale sapone all’olio d’oliva, e i suoi mercati, Nablus ospita anche molti commerci e industrie Palestinesi. Fra le varie attrazioni di Nablus, troviamo il Pozzo di Giacobbe e la Citta’ Antica. La citta’ e i suoi dintorni sono colme di siti da visitare. Il villaggio Palestinese di Sebastia si trova 12km a nord. Altre citta’ come Jenin, Tulkarem e Qalqilya si trovano nelle vicinanze a nord del paese. Sebastia in particolare è il sito dell’antica citta’ di Samaria. Sulla cima della collina furono trovati i resti di un’antica citta’ risalente all’Eta’ del Ferro. Nel villaggio si trova una Chiesa dei Crociati (12 secolo), che venne convertita in moschea con due camere tombali. La testa di Giovanni Battista si dice sia sotterrata qui.

Durante il periodo di Geroboano (784-748AC) la Samaria raggiunse il massimo della prosperita’. Fu anche la capitale della provincia di Samaria durante i regni Assiro, Babilonese e Persiano. Nel 332AC Alessandro Il Grande conquisto’ la citta’ e molti Macedoni vi si instaurarono. Nel 30AC la citta’ fu poi data a Erode il Grande che la ricostrui’ e la chiamo’ Sebastia per onorare Augusto.

La ricca storia di Nablus e’ viva nella Citta’ Antica, cone le sue facciate di pietra, l’architettura bellissima, le viuzze strette e antichi spazi urbani. La popolazine della Citta’ Antica oggi conta circa 20.000 persone. Ci sono due chiese, 12 moschee e una sinagoga Samaritana all’interno di zone residenziali densamente popolate.

Per apprezzare tutto ciò che i territori palestinesi hanno da offrire suggeriamo di fermarsi almeno 2 notti in modo da poter visitare e conoscere il territorio.

  • Il Monastero benedettino di Abu Gosh  è uno dei più straordinari  edifici crociati sopravvissuti in Israele. Le rovine della chiesa crociata della Resurrezione furono restaurati dal governo francese, dopodiché la chiesa venne consegnata ai benedettini (nel 19mo  secolo). Sulle pareti si possono ammirare i resti di affreschi del XII secolo, mentre dalla cripta del monastero sgorga una sorgente. Si trova sulla strada che porta da Gerusalemme a Tel Aviv quindi in un itinerario che le preveda entrambe ci si può fermare con facilità
  • Rocca di Masada  che è il palazzo fortezza costruito dal re Erode sulla quale i ribelli  zeloti che combattevano contro  i romani si rifugiarono  come ultima  loro possibilità pensando di non poter mai essere espugnati. Ma i romani arrivarono e li misero sotto assedio. Secondo quanto raccontato nelle cronache del comandante Giuseppe Flavio, l’ultimo gruppo di quasi mille ebrei zeloti in fuga dopo la conquista di Gerusalemme da parte dell’impero, nel 73 d.C. preferirono la morte piuttosto che consegnarsi al nemico dopo tre anni di resistenza. Questa storia cruenta ha fatto sì che le rovine si caricassero di significati profondi simbolo sia dell’identità ebraica sia di tutti i popoli oppressi che hanno pagato la libertà con la vita.  Il panorama sospeso tra il deserto e il mare dalla vetta è mozzafiato ed accessibile sia attraverso una funivia che a piedi seguendo due diversi percorsi di trekking.

Il Sentiero del Serpente parte dal Centro Visitatori salendo lungo il lato orientale di Masada in circa quarantacinque minuti, mentre il Sentiero della rampa romana è di soli quindici minuti ma si trova sul lato occidentale della montagna accessibile solo da Arad. Il percorso di visita vi guiderà attraverso le rovine del palazzo settentrionale di Erode il Grande disposto su tre piani, la sinagoga in cui fu decisa la tragica fine di Masada, i magazzini in cui era conservato il cibo e coltivato il grano necessario per sopravvivere all’assedio, la chiesa bizantina e le terme. Diciotto minuti prima del tramonto il venerdì e un’ora dopo del tramonto il sabato non è permesso alcun tipo di lavoro, compreso cucinare. Si accendono le candele e inizia un momento festivo di raccoglimento molto suggestivo a cui è possibile prendere parte divenendo parte attiva di un’accogliente ritualità fatta di gesti, preghiere e piatti tradizionali cucinati il giorno precedente per rispettare il riposo religioso. La portata principale sarà lo hamin, un sostanzioso stufato preparato solitamente con patate, carne, fagioli, orzo, ceci e uova sode accompagnati dal vino benedetto. Alba e tramonto sono due momenti molto suggestivi per fare esperienza del grande valore storico-paesaggistico per cui nel 2001 il parco archeologico si è aggiudicato il riconoscimento di luogo Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. In orario serale è possibile assistere ad una sua coinvolgente rievocazione attraverso uno spettacolo di luci e suoni, mentre ogni anno a giugno, a celebrazione della musica, in un clima di pace e solidarietà è organizzato un importante festival dell’opera.

  • Mar Morto. In realtà è un peccato riservarlo solo ad un’escursione perché il Mar Morto è un luogo unico e spettacolare. E’ il bacino situato nella più profonda depressione al mondo e con il fiume Giordano come unico immissario, a causa dell’evaporazione, vanta livelli di salinità così elevata da permettere di galleggiare comodamente leggendo un libro e rendendo impossibile l’esistenza di qualsiasi forma di vita. Una SPA a cielo aperto.  L’unicità della composizione delle sue acque grazie alla presenza, oltre che di sodio, di bromuro e magnesio ha effetti rilassanti, tonificanti e curativi per diverse patologie della pelle. Anche l’aria grazie alla densità di ossigeno che si respira nell’aria è particolarmente salubre. Ulteriore vantaggio deriva, inoltre, dall’applicazione dell’argilla nera ricca di minerali presente su alcune delle sue spiagge. Tutte queste numerose proprietà benefiche, conosciute fin dai tempi biblici, unite al dolce clima che vanta il record di 330 giornate di sole l’anno, hanno favorito lo sviluppo di numerose soluzioni alberghiere e centri benessere lungo le sue sponde. Ein Gedi, un’oasi rigogliosa ricca d’acqua e di animali selvatici, che offre un panorama unico con una vasta presenza di piante e alberi nel deserto roccioso; la sorgente più importante è Ein David, una splendida cascata naturale.

Il Sud del paese ospita il Deserto del Negev e lo sbocco sul mare di Eilat

Il deserto del Negev occupa oltre la metà del territorio d’Israele e guardando la cartina capiamo che è praticamente la continuazione del deserto del Wadi Rum in Giordania. Un deserto unico al mondo per la sua geologia, la sua storia e la sua archeologia: per il Negev passa la via dell’incenso (patrimonio Unesco)  non ci sono le classiche dune ma è un deserto scolpito dal vento e dall’acqua, con 48 parchi nazionali, antiche chiese bizantine e insediamenti monastici.

Fondata dai Nabatei nel IV secolo a.C. come una delle tappe lungo la Via delle Spezie, Avdat si trova a un’altitudine di 600 metri, al centro di una zona con numerosi letti di fiumi che si riempiono d’acqua durante la stagione delle piogge. Abitata per oltre 1000 anni, oggi è un sito archeologico tutelato dall’UNESCO. L’area comprende i canyon di Nakhal Tsin, torrenti, e cascate, il sito archeologico della città nabatea di Avdat situata l’antica Via dell’Incenso, la sorgente di Ein Eikev. Tra le rovine di Avdat, antica città nabatea sulla via dell’incenso, torna in mente la visione biblica di Isaia, che profetizzava la fioritura del deserto. E gli attuali abitanti, come i Nabatei, creano la vita laddove fatica anche a crescere l’erba. Così nel deserto oggi crescono davvero i fiori, insieme a vigneti, olivi e melograni.

Uno dei punti che lasciano senza fiato è il cratere makhtesh  che visto da Mitzpe Ramon, la tranquilla cittadina sul suo bordo, sembra semplicemente sterminato. Pare il cratere di un vulcano estinto, il makhtesh, o il buco lasciato da un gigantesco meteorite. La gigantesca fenditura lunga 40 chilometri e profonda 500 metri, è stata originata da una depressione marina quando il deserto era coperto dalle acque e la lenta erosione dell’acqua ha formato questa meraviglia. Si può circumnavigare dall’alto o esplorare fin nelle sue viscere, seguendo sentieri di trekking appena segnati tra colline colorate e rocce irregolari. Si è fuori dal mondo ma se vi volete coccolare qui c’ è uno degli hotel più lussuosi di tutto il paese con una piscina a sfioro con effetto WOW.

E poi i campi kibbutz che ti sorprendono con campi di fiori colorati e coltivazioni di vario colore, il parco di Hai-Bar dove si fanno riprodurre gli animali del deserto, quelli biblici ormai estinti, per poi reintrodurli nel loro ambiente naturale e poi la valle di Timna, funghi di pietra, archi naturali e colonne a forma di sfinge formano un paesaggio unico al mondo, qui troviamo alcune tra le più antiche miniere di rame della storia del mondo, con cunicoli e pozzi scavati nella roccia, dal tempo degli antichi egizi.

Una particolarità: ogni anno, tra fine gennaio  e l’inizio di febbraio, a Nord del deserto israeliano dall’arida terra spunta l’erba che si colora con migliaia di anemoni rossi. Succede al termine della stagione delle piogge, quando la terra, colma di acqua, rilascia i suoi frutti. L’anemone è un fiore molto comune in Israele, ma vederlo d’inverno e per di più in mezzo al deserto è un’esperienza unica. La fioritura del deserto è però una bellezza fragile: una volta raggiunto il massimo splendore, non dura più di una settimana. Questo spettacolo della natura viene celebrato con il festival Darom Adom.

E arriviamo ad EIlat sul Mar Rosso, unico sbocco sul mare di Israele e per questo motivo poco appetibile per noi italiani e ora vi spiego perchè. Noi pensiamo al Mar Rosso come meta di relax, immersioni, snorkeling ad un prezzo competitivo e invece EIlat è meta di vacanza per gli israeliani, è sicuramente molto più cara di tutte le altre destinazioni sul Mar Rosso, senza peraltro offrire un tratto di mare migliore per via anche del porto molto trafficato che sorge a poca distanza dalle spiagge. Diciamo che va bene per fermarsi 1 o 2 notti dopo il tour nel deserto ma non la consiglierei per una vacanza mare.

E passiamo a parlare di Tel Aviv, l’altra faccia di Israele, se Gerusalemme rappresenta la sacralità Tel Aviv è la mondanità. La città del divertimento , una città giovane, dove i giovani di tutta Europa si ritrovano grazie anche al clima, alla posizione sul mare, una città dove si fa festa tutto l’anno e dove la movida serale offre accattivanti spunti. Ci si può venire solo per un week end oppure sceglierla come base da dove poi magari con un auto a noleggio potersi muovere per visitare Gerusalemme, che dista solo 1 ora e mezza, il deserto a 2 ore o trascorrere una giornata al Mar Morto a sole 2 ore dalla città, ma avendo sempre la serata assicurata con svago e divertimento. Due piccoli gioielli da vedere in città: Jaffa, antica città di pescatori nei pressi di Tel Aviv ed ora uno delle zone più “cool”; e Neve Tzedek o la “citta bianca “dichiarata nel 2003 dall’Unesco patrimonio dell’umanità che conserva oltre mille edifici costruiti negli anni trenta e fino al 1950: è sede di negozi di design d’avanguardia, boutique di moda e botteghe di artigianato, di ristoranti trendy di cucina europea, bistrot chic e molti caffè all’aperto che si trasformano la sera in jazz bar con musica dal vivo e cocktail lounge. Tempo a disposizione: passeggiata su Allenby Street: locali notturni e bar alla moda; Ben Yehuda Street: caffè, pub, club con musica dal vivo o il quartiere della vita notturna Florentin district

E’ un paese dove lo stile e il tenore di vita è molto simile a quello europeo quindi adatto a tutti. Una destinazione con servizi di prima qualità, anche sotto il profilo sanitario. Per noi italiani anche l’aspetto gastronomico è importante e non si rimane delusi, anzi, assaggerete delle vere prelibatezze in un mix perfetto tra cucina ebraica e araba

A questo punto non mi rimane che raccontarvi qualcosa della Galilea, il territorio più a nord, al confine con il Libano, che è il cuore verde del paese, la zona più fertile. Una regione che è da sempre legata ai pellegrinaggi visto il legame con la vita e il ministero di Gesù, con la città di Nazareth e Cafernau come punto di riferimento. La Galilea però offre molto di più di questo e anche per apprezzare davvero l’aspetto spirituale possiamo cercare dei luoghi meno congestionati dai tour di gruppo, scegliere orari diversi, per esempio, lungo le sponde del lago paesi come Korazim e Kursi fanno respirare l’atmosfera di un tempo con le costruzioni in basalto nero che si riflettono nell’acqua. Basta poco per ritagliarsi un momento di tranquillità.

 

Situata in uno dei luoghi più spettacolari delle Alture del Golan, la Riserva naturalistica di Banias, nota anche come Riserva Nahal Hermon, ospita il Santuario rupestre di Banias e la splendida cascata omonima. La visita è sorprendente per la bellezza della vegetazione ma anche per il patrimonio archeologico che racchiude.  Il sentiero delle cascate (con possibilità di fare il bagno) porta all’antico tempio dedicato a Pan, sito dell’antica Cesarea di Filippo. Altro sito di enorme interesse è il Castello di Nimrod, che conserva la grandiosità degli spazi e delle strutture. Il sito offre un panorama meraviglioso, che abbraccia la valle di Hula, l’Hermon e le colline del Golan. Nimrod viene considerata la principale tra le fortezze costruita a difesa del regno crociato che ancora si possono visitare. Avrete anche la possibilità di degustare un buon bicchiere di vino presso una delle numerose case vinicole presenti nella zona e anche di assaggiare la cucina drusa,  una delle tante minoranze che compongono il mosaico delle etnie in Medio Oriente.

E poi ci dirigiamo verso il mare: Haifa e Akko, tre cittadine molto diverse tra loro a pochi kilometri l’una dall’altra. Haifa è multietnica, moderna, laica.  Coesistono musulmani, cristiani e ebrei e anche una serie di nuovi culti che qui prendono piede e vengono accettati.  Si dice che Haifa ha avuto la fortuna di non aver visto passare Mosè, Maometto o Gesù e quindi non ci sono contese né rivendicazioni di luoghi sacri. Sembra che tutto vada bene ma anche qui a soli 60 km esiste l’universo parallelo dei campi profughi, dal muro che divide il west bank da Israele, i checkpoint e per noi stranieri è incomprensibile come si possa permettere di denigrare la vita umana facendo leva sulla violenza, lasciare che i diritti vengano calpestati e che ancora oggi ci siano muri che squarciano le esistenze. Israele è anche questo. In Israele per un turista è relativamente semplice passare i check point e le distanze che sono irrisorie tra i territori palestinesi e Israele sono facilmente ignorabili ma le stesse distanze per i palestinesi sono invalicabili e sono limiti di libertà e dignità. Anche questo aspetto al viaggiatore non potrà passare inosservato.

La cittadina di Akko è una sorpresa, fuori dal caos, tranquilla, a misura d’uomo,  ricca di storia e di cultura, patrimonio dell’umanità Unesco dal 2001, le cui alte e antiche mura costeggiano vicoli e moschee,  con  un vivace e caratteristico mercato e un bellissimo lungomare . È la città architettonicamente più araba di Israele, con i tipici giardini delle località musulmane, i suq, un intricato labirinto di stradine, un hammam e l’elegante el-Jazzar Mosque, nota come Moschea Bianca. E ancora caravanserragli (khan) che parlano di un passato in cui questa località era terra di arrivi, soste e ripartenze per molti viandanti.

Akko è stata anche una città crociata e sotto l’abitato moderno si nasconde infatti un altro insediamento, quello del tempo dei cavalieri.  Tuffiamoci nell’avventura e nel mistero parlando un po’ dei Templari. Iniziarono con lo stabilirsi a Gerusalemme come guardiani del Tempio, quando la città fu conquistata da Saladino nel 1187 si spostarono a San Giovanni d’Acri (Akko) dove costruirono una fortezza sul mare.

Recentemente è stato scoperto un tunnel all’interno di una fitta rete di gallerie segrete che si snodano sotto la città. Il tunnel univa la fortezza al porto consentendo una fuga rapida in caso di invasione e poteva essere usato come mezzo di rifornimento alimentare in caso di assedio. E’ stata anche individuata una torre, sepolta sotto metri di terra, che potrebbe essere la famosa torre del tesoro. Eh sì sembra di essere un po’ Dan Brown o Indiana Jones!

Il tunnel è stato completamente restaurato e offre la straordinaria possibilità di camminare e percorrere i passi dei templari 700 anni dopo la loro morte. Imperdibile!

Israele è un paese dove lo stile e il tenore di vita è molto simile a quello europeo quindi adatto a tutti. Una destinazione con servizi di prima qualità, anche sotto il profilo sanitario. Per noi italiani anche l’aspetto gastronomico è importante e non si rimane delusi, anzi, assaggerete delle vere prelibatezze in un mix perfetto tra cucina ebraica e araba. Gli itinerari e le esperienze come mi piace sempre sottolineare, possono essere modulati e creati a vostro piacimento. Gerusalemme e Tel Aviv, per esempio, possono essere mete raggiungibili anche solo per un week-end. Bellissimo l’abbinamento Petra e Gerusalemme per un assaggio di storia in un boccone!

Per le sistemazioni alberghiere avrete l’imbarazzo della scelta, da hotel internazionali a boutique hotel, da ostelli a  kibbutz in affitto, da ospitalità rurale a spa da sogno. Per ogni viaggiatore c’è la soluzione più adatta e confortevole.

Contattatemi per scoprire il vostro prossimo viaggio!

manuela@theglobetailor.com

Photo Credit: Quality Group

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